Se sei titolare di una polizza rc auto o moto, probabilmente conosci l’importanza dell’attestato di rischio. Questo documento obbligatorio, fondamentale per la tua polizza, riassume la storia assicurativa del tuo veicolo e influenza direttamente il costo dell’assicurazione.
In questo articolo, sotto la guida esperta del nostro consulente Simone Evangelisti, esploreremo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere su questi importanti aspetti dell’assicurazione auto, fornendo anche consigli utili su come massimizzare i tuoi risparmi.

Simone Evangelisti – Resp. Front Office presso Giovecca, Ag. Generali Ferrara
In questo articolo:
- Cos’è l’attestato di rischio?
- Classe di merito: un indicatore fondamentale
- Come posso ottenere l’attestato di rischio e verificare la classe di merito?
- Il ruolo del Decreto Bersani nell’attestato di rischio
- Se ho un’azienda posso usufruire della Legge Bersani?
- Auto elettriche, agevolazioni e massimizzazione dei risparmi
Cos’è l’attestato di rischio?
L’attestato di rischio, come anticipato, è un documento emesso dalle compagnie assicurative che riporta l’andamento della tua autovettura nel corso degli anni; in altre parole, lo storico in termini di sinistri e altri incidenti.
Solitamente, l’attestato di rischio viene emesso ogni anno, un mese prima delle scadenze della polizza, e rappresenta uno dei principali parametri utilizzati per determinare la classe di merito dell’assicurato, e di conseguenza il premio assicurativo.
Il periodo di osservazione riportato sull’attestato di rischio ricopre un periodo di tempo della durata di 9 anni. Questo documento riporta diversi fattori, tra i quali troviamo:
- numero di sinistri
- numero di sinistri paritari, ossia in concorso di colpa, con uguale responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti
- assenza di assicurazione in caso di incidente
- autovettura non disponibile, ossia in precedenza non assicurata.
Grazie alla combinazione di tali elementi e alla pulizia della griglia, della quale parleremo fra poco, si può determinare la classe di merito e la tariffa che deve pagare l’assicurato.
Classe di merito: un indicatore fondamentale
Abbiamo citato la classe di merito, ma di cosa si tratta, esattamente? Parliamo di un indicatore numerico che riflette il livello di rischio dell’assicurato.
Questo valore può andare da 1 a 14: più è alto il numero, più la classe di merito risulterà bassa, e viceversa. Quando si parte da zero con una nuova assicurazione, viene assegnata la classe più bassa: questo perché l’assenza di uno storico non permette alle assicurazioni di premiare il conducente a livello economico, cosa che invece accade se, negli anni, egli si dimostra virtuoso.
Ogni anno la classe di merito viene aggiornata e, grazie al famoso sistema Bonus-Malus, un automobilista attento può arrivare anche ad un grado 1, il livello più vantaggioso, e addirittura scalarlo con ulteriori bonus, beneficiando così di un premio assicurativo annuale particolarmente vantaggioso; nel caso, invece, in cui l’assicurato si dimostri spericolato e continui a commettere sinistri nel corso degli anni, la classe si può ulteriormente abbassare, raggiungendo il grado 18, ossia 4 punti in più rispetto al massimo stabilito dalle normative nazionali.
Bonus e Malus: facciamo chiarezza
Abbiamo capito che la classe di merito aumenta e diminuisce in base alla quantità di sinistri commessi, o non commessi, di anno in anno.
Se l’assicurato non viene riconosciuto responsabile di un sinistro nel corso dell’anno precedente, viene premiato con un bonus, una classe di merito inferiore a quella d’origine. Al contrario, nel caso abbia causato un incidente, viene penalizzato con un malus, che lo obbligherà a pagare un premio più alto al rinnovo annuale della polizza.
Il sistema di conteggio dei Malus è piuttosto complesso: quando si effettua più di un sinistro nell’anno corrente/anno precedente e i sinistri vengono caricati sull’attestato di rischio, il malus si applica -2 per il primo sinistro e -3 per i successivi.
Riassumendo:
- nessun incidente farà alzare la classe di merito, portandoti a maggiori vantaggi
- un solo incidente equivale a meno due punti
- due o più sinistri fanno calare di ulteriori tre punti la classe di merito
Attenzione però: il sistema per gli incidenti paritari non è lo stesso. il malus viene applicato solo se è stata accertata la maggiore responsabilità del sinistro (oltre il 50%), mentre nel caso di concorso di colpa (responsabilità paritaria o inferiore al 50%), l’evento sarà segnalato nell’attestato di rischio del relativo contratto ma non porterà, nell’immediato, ad un malus.
Il concetto fondamentale dietro alle classi di merito è che chi ha una classificazione più bassa corre un più alto rischio, di conseguenza sarà più elevato il premio assicurativo.
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Come posso ottenere l’attestato di rischio e verificare la classe di merito?
In passato, l’attestato di rischio veniva inviato automaticamente dalle compagnie assicurative in formato cartaceo.
Oggi, le compagnie assicurative non sono tenute ad inviarlo, ma se il cliente lo richiede esplicitamente hanno l’obbligo di mandarlo elettronicamente, prendendolo direttamente dalla Banca Dati ANIA.
Per verificare la propria classe di merito invece, è possibile consultare direttamente l’attestato di rischio o, più semplicemente, richiederlo al proprio agente assicurativo.
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Qual è l’aspetto di un attestato di rischio? Ecco un fac simile:
Al suo interno, si può notare una griglia di 9 colonne, divise per anno: ecco rappresentato lo storico assicurativo. Ad ogni 0 equivale un anno privo di sinistri; va da sé che, più 0 sono presenti, più il tuo fattore di rischio risulterà più basso, con vantaggi economici immediati.
Il ruolo del Decreto Bersani nell’attestato di rischio
Se parliamo di attestato di rischio, non possiamo che citare il noto Decreto Bersani, attivo dal 2007, che ha introdotto alcune modifiche davvero significative nel sistema assicurativo – inclusa la possibilità di utilizzare l’attestato di rischio di un familiare per assicurare una nuova autovettura ed ottenere la sua stessa classe di merito. Un bel vantaggio, specialmente per i neopatentati, che possono evitare di partire dalla quattordicesima classe, usufruendo di quella di un genitore o di un fratello.
Tuttavia, è importante tenere presente che la classificazione, e non la classe di merito, della nuova autovettura potrebbe essere diversa da quella della precedente, non tenendo conto dello storico assicurativo.
Questo decreto può essere applicato anche su se stessi; ad esempio, nel caso in cui venga acquistata una nuova macchina o un altro veicolo, si può partire dalla stessa classe di merito a cui apparteneva il mezzo assicurato in precedenza.
Il Decreto Bersani può essere applicato a:
- Assicurazione auto
- Assicurazione moto e scooter
- Assicurazione ciclomotore e scooter 50cc
- Assicurazione autocarro e furgone
Non c’è un limite al numero di volte in cui è possibile trasferire la classe di merito tra veicoli diversi, a condizione che siano di tua proprietà o di tuoi familiari conviventi.
Ricordiamo, invece, che non è possibile trasferire la classe di merito se;
- Il veicolo da cui erediti la Classe di merito appartiene a una persona defunta
- L’Attestato di rischio presenta sinistri con colpa negli ultimi 5 anni
- Il veicolo da cui erediti la Classe di merito non ha una polizza attiva
- Il veicolo da cui erediti la Classe di merito è proprietà di familiari non conviventi
E nel caso di un’azienda?
Se ho un’azienda posso usufruire della Legge Bersani?
Anche i veicoli di un’azienda vengono classificati in base a bonus e malus, attestato di rischio e griglia, purtroppo però non possono usufruire della legge Bersani.
Ogni veicolo acquistato da un’azienda partirà sempre dalla classe di merito più bassa, pari a 14: questo perché, soprattutto nel settore della logistica, le flotte potrebbero avere piloti particolarmente sinistrosi e risulterebbe difficile applicare la stessa classe a tutte le vetture.
Auto elettriche, agevolazioni e massimizzazione dei risparmi
Forse non lo sai, ma considerare l’acquisto di un auto elettrica (e non ibrida) può comportare significativi risparmi sul premio assicurativo e sul bollo, grazie alle agevolazioni fiscali e ai costi ridotti dell’assicurazione. Si parla di una percentuale di risparmio del 40% rispetto alle normali assicurazioni auto, un dato da prendere davvero in considerazione se si sta pensando di acquistare una nuova auto.
In questo approfondito articolo abbiamo capito che l’attestato di rischio e la classe di merito sono elementi fondamentali nell’assicurazione auto, che influenzano direttamente il costo della polizza.
Con una gestione oculata di questi parametri e l’adozione delle giuste strategie, è possibile massimizzare i risparmi sull’assicurazione auto e beneficiare di tariffe più vantaggiose.
I nostri consulenti sono a disposizione per parlarne insieme e a offrirti le condizioni più vantaggiose per te.