In questo articolo:
- Nuove scadenze diversificate polizza catastrofale per piccole e medie imprese
- Perché è stato prorogato l’obbligo di polizza catastrofale?
- Polizza catastrofale obbligatoria: per quali attività commerciali
- Classificazione delle aziende che si devono assicurare: i parametri
- Polizza catastrofale obbligatoria: per quali beni
- Adeguamento normativo per imprese che hanno già una polizza assicurativa
- Cosa accade a imprese e amministratori in caso di omissione
- Assicurazione rischi catastrofali: i vantaggi per l’impresa
- Assicurazione rischi catastrofali: perché è scattato l’obbligo
- Clausole, esclusioni, indennizzi: l’importanza di un consulente
Nuove scadenze polizza catastrofale obbligatoria per piccole e medie
Sollecitata all’unanimità da tutto il mondo imprenditoriale, è arrivata la proroga per le piccole e medie imprese dell’obbligo di dotarsi di polizza catastrofale obbligatoria.
Le tempistiche di adeguamento entro il 31 marzo 2025 sono state infatti giudicate insufficienti e per questo sottoposte a una revisione urgente e necessaria.
Il nuovo termine per tutelarsi contri i rischi catastrofali, come da delibera del Consiglio dei Ministri datata 28 marzo 2025, è stato differenziato in base alla dimensione delle imprese, come segue:
- 1 ottobre 2025 per le medie imprese
- 1 gennaio 2026 per le piccole e micro aziende
- rimane invece ferma al 1 aprile 2025 la scadenza della stipula della polizza catastrofale per le grandi imprese.
Non scatteranno, per ora, le sanzioni previste per chi non si adegua.
Perché è stato prorogato l’obbligo di polizza catastrofale?
La precedente scadenza di adempiere all’obbligo assicurativo contro le catastrofi naturali entro il 31 marzo 2025 è stata considerata oggettivamente incompatibile con la possibilità di informarsi e allinearsi per il nostro tessuto imprenditoriale costituito da quasi 4 milioni di imprese – piccole, medie e grandi – secondo i dati di Confcommercio.
Entro il 31 marzo, tutte queste società avrebbero infatti dovuto mettersi in regola stipulando una polizza contro le catastrofi naturali nonostante:
- la totale assenza di chiarezza circa quali imprese e amministratori dovessero considerarsi coinvolti
- elevatissimo numero delle imprese obbligate a stipulare, costituite, tra l’altro, per il 95% del totale, da microimprese
- impossibilità di avere una chiara panoramica delle offerte assicurative: il tempo a disposizione delle imprese per la stipula del contratto assicurativo obbligatorio non avrebbe consentito alle società una ponderata comparazione delle offerte assicurative presenti sul mercato
- tempo insufficiente per consentire a IVASS – Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni – di attivare ufficialmente una comparabilità delle offerte assicurative in materia di rischi catastrofali per imprese.
Le nuove scadenze rendono così possibile a milioni di imprese di potere procedere a scelte informate e consapevoli, avendo modo di valutare con attenzione conformità e costi delle polizze disponibili sul mercato.
Bisogno di chiarezza?
Polizza catastrofale obbligatoria: per quali attività commerciali
Questa normativa riguarda imprese di tutte le dimensioni, incluse quelle micro e piccole.
Tutte le partite IVA che hanno sede legale in Italia, iscritte al registro delle imprese, hanno l’obbligo di assicurarsi per gli immobili detenuti a qualsiasi titolo, anche chi è in affitto.
Se il proprietario non ha stipulato una polizza a copertura dei rischi catastrofali, allora sarà il titolare dell’impresa in affitto a doverli integrare a proprie spese.
Questo scenario coinvolge dunque particolarmente le attività del commercio, del turismo e dei servizi, molte delle quali operano in immobili in affitto. La normativa vigente impone infatti che tutte le imprese, siano esse proprietarie o locatarie, assicurino l’immobile con la polizza catastrofale obbligatoria, garantendo il valore di ricostruzione dello stesso.
Classificazione delle aziende che si devono assicurare: i parametri
Le imprese chiamate a stipulare la polizza catastrofale obbligatoria vengono classificate in base a tre criteri principali: numero di dipendenti, fatturato annuo e/o totale di bilancio annuo. Di seguito la classificazione secondo la normativa europea. Per rientrare in una categoria, un’impresa deve soddisfare almeno due dei tre criteri.
Microimpresa
- Dipendenti: meno di 10
- Fatturato annuo: ≤ 2 milioni di euro
- Totale di bilancio: ≤ 2 milioni di euro
Piccola impresa
- Dipendenti: meno di 50
- Fatturato annuo: ≤ 10 milioni di euro
- Totale di bilancio: ≤ 10 milioni di euro
Media impresa
- Dipendenti: meno di 250
- Fatturato annuo: ≤ 50 milioni di euro
- Totale di bilancio: ≤ 43 milioni di euro
Grande impresa
- Dipendenti: 250 o più
- Fatturato annuo: oltre 50 milioni di euro
- Totale di bilancio: oltre 43 milioni di euro
Polizza catastrofale obbligatoria: per quali beni
La legge di bilancio 2024 ha introdotto l’obbligo di assicurazione eventi catastrofali per tutte le imprese con sede legale in Italia, o con stabilimenti nel territorio italiano. La polizza catastrofale obbligatoria dovrà coprire i danni causati da calamità naturali dei seguenti beni iscritti a bilancio:
- terreni e fabbricati
- impianti e macchinari
- attrezzature industriali e commerciali
Adeguamento normativo per imprese che hanno già una polizza assicurativa
Per le imprese che hanno già stipulato polizze assicurative, l’adeguamento alle nuove disposizioni riguardanti i rischi catastrofali dovrà avvenire in occasione del primo rinnovo o quietanzamento utile successivo alla pubblicazione del Decreto.
È essenziale assicurarsi che la polizza scelta sia conforme ai nuovi standard, includendo tutte le coperture richieste per essere in regola (terremoto, alluvione/inondazione e frana).
La polizza deve garantire una copertura che va dal 70% al 100% a seconda delle somme assicurate.
Cosa accade a imprese e amministratori in caso di omissione in caso di omissione
Anche se non sono previste sanzioni dirette, le conseguenze possono dunque essere molto rilevanti.
Le imprese che non sottoscrivono una polizza contro i rischi catastrofali:
- perdono l’accesso al credito
- sono escluse da agevolazioni, contributi pubblici, bandi di finanziamento
- in caso di catastrofe, non ricevono alcun tipo di contributo e perdono la possibilità di qualsiasi copertura economica
Inoltre, gli amministratori che non rispettano l’obbligo rischiano azioni legali per responsabilità relative ai danni subiti durante le catastrofi.
È fondamentale, dunque, che le imprese e attività commerciali siano correttamente formate e informate, riconoscendo loro il tempo necessario per adeguare i contratti esistenti.
Assicurazione rischi catastrofali: i vantaggi per l’impresa
Lo sappiamo: il primo pensiero che hai avuto è stato: ci chiedono sempre dei soldi. Eppure adeguarsi tempestivamente alla nuova normativa sui danni da calamità naturali significa anche rafforzare le basi per un futuro solido e resiliente del tuo business. Per questo, ci preme portare alla tua attenzione “l’altro lato della medaglia”, ovvero i molteplici benefici a lungo termine che la polizza catastrofale obbligatoria assicura alla tua impresa. Vediamoli di seguito:
Protezione del patrimonio aziendale
Il patrimonio aziendale è il cuore pulsante di ogni impresa. Qualora beni materiali come edifici, impianti, macchinari e attrezzature fossero danneggiati, l’intera attività sarebbe a rischio. Una polizza che copra questi danni significa assicura un aiuto tempestivo, economico e operativo, rendendo sostenibili i costi necessari per per riparazioni, ricostruzioni o sostituzioni, sono spesso insostenibili per molte imprese. Questi sono spesso inaffrontabili, in particolare per aziende di piccole e medie dimensioni, che non riescono a rimettersi in piedi. Una copertura adeguata può fare la differenza tra la sopravvivenza e il fallimento aziendale.
Continuità operativa
Uno degli aspetti più critici quando si verificano calamità naturali è l’interruzione delle attività produttive o commerciali. Periodi di fermo prolungato, causati da danni alle infrastrutture o alle attrezzature, possono portare a perdite economiche significative, compromettendo il rapporto con clienti e fornitori. Un rimborso economico tempestivo permette di rialzarsi in piedi subito.
Questo supporto finanziario permette di affrontare con maggiore serenità i momenti di crisi, concentrandosi sul ripristino delle operazioni senza preoccuparsi delle conseguenze economiche immediate.
Migliore reputazione aziendale
Mostrare attenzione alla protezione del proprio patrimonio e alla continuità dell’attività rafforza l’immagine e l’affidabilità aziendale agli occhi di clienti, partner e investitori. Inoltre, una solida politica di gestione del rischio è spesso apprezzata anche dai dipendenti, che percepiscono una maggiore sicurezza e stabilità lavorativa.
Assicurazione rischi catastrofali: perché è scattato l’obbligo
Con l’introduzione dell’obbligo di stipulare una polizza catastrofale obbligatoria per tutte le imprese iscritte al Registro Imprese, la Legge di Bilancio 2024 ha segnato un punto di svolta per la gestione dei rischi aziendali in Italia.
Questa misura è stata adottata per proteggere il tessuto economico nazionale dai danni diretti causati da eventi catastrofali come terremoti, alluvioni, frane e inondazioni, in costante aumento per frequenza e intensità.
Secondo il rapporto ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), quasi il 95% dei comuni italiani è a rischio di frane, alluvioni o erosione costiera, mentre il rischio sismico interessa vaste aree della penisola. Negli ultimi decenni, i disastri naturali hanno provocato danni economici incalcolabili. Tra il 1980 e il 2022, le perdite complessive per l’Italia sono state stimate in 210 miliardi di euro, mentre solo nel 2023 il costo totale dei danni ha raggiunto i 16 miliardi di euro. Nonostante ciò, solo il 5% delle imprese italiane possiede una polizza a copertura dei rischi catastrofali. La polizza catastrofale obbligatoria colma quindi un vuoto importante, proteggendo il patrimonio aziendale e garantendo maggiore resilienza economica.
Cosa prevede nel dettaglio questa legge? Affrontiamo insieme al meglio questa nuova sfida normativa per proteggere adeguatamente la tua attività e i beni materiali ad essa correlati.
Clausole, esclusioni, indennizzi: l’importanza di un consulente
La scelta della polizza catastrofale più adatta alla tua attività commerciale può fare la differenza in caso di sinistro. È fondamentale considerare con attenzione una serie di fattori che possono influenzare la decisione finale, come ad esempio:
- valutazione del rischio locale. Le imprese situate in aree ad alto rischio sismico o idrogeologico devono assolutamente puntare su coperture che includano i danni provocati da terremoti, frane o alluvioni. A tal proposito, enti istituzionali come la Protezione Civile o l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) forniscono mappe del rischio sismico e idrogeologico, di cui occorre tenere conto in fase di stipula
- clausole ed esclusioni: consigliamo di accertati attentamente di tutte le coperture che andrai a sottoscrivere. Ad esempio, verifica di ottenere una garanzia contro allagamento e bombe d’acqua, molto importante per il nostro territorio, alla luce degli ultimi anni.
Un professionista qualificato sa prendere in considerazione tutti i fattori e può guidarti nella valutazione delle opzioni disponibili, tenendo conto delle specificità della tua azienda e delle tue necessità.
Grazie alla sua esperienza e ai dati analitici e statistici di cui dispone, potrà aiutarti a personalizzare la polizza per ottenere una copertura completa e adeguata al tuo budget.
Inoltre, un consulente ti guiderà nella comprensione di ogni voce utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, accompagnato da esempi pratici.
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